LUCCHESE - CARRARESE 0-1

Finisce male, molto male.

La Lucchese perde la sua settima partita casalinga, quindicesima stagionale, e mette fine a qualsiasi rimasuglio di speranza di dare un senso alla stagione.

Al cospetto di una Carrarese ben costruita, soprattutto a livello fisico (i rossoneri sembrano “i figli” dei carrarini e perdono tutti i duelli individuali…) la Lucchese non fa niente; a fine gara non si conterà nemmeno un tiro nello specchio della porta giallo-azzurra ed il primo calcio d’angolo a favore è al minuto 67’ ed anche a livello mentale la squadra sembra già sotto l’ombrellone, come a Fermo.

La Lucchese è una “squadrina”…quasi tutti elementi poco fisicati, con zero propensione alla lotta, con zero cattiveria agonistica, mentalmente distraibili e distratti…l’esatto contrario di quello che serve in questa categoria, dove le partite “sporche” le vinci a spallate. La domanda che pongo è la seguente: poiché la squadra è figlia della rosa dello scorso anno (contratti pluriennali…) vi chiedo, quali elementi potevano venire a Lucca con la vecchia società che, notoriamente, non aveva possibilità economiche, non aveva ambizioni, non aveva progetti? Tanti incolpano mister Gorgone, ma certe caratteristiche si chiamano qualità e si pagano al calcio mercato.

La partita c’è, ma non c’è….nel senso che si gioca tra le due tre-quarti campo e raramente (ma solo la squadra di mister Calabro) ci si affaccia in area avversaria, con i due portieri inoperosi per tutta la gara. Un colpo di testa di Capello che accarezza il palo di Chiorra (41’) è la sola occasione degna di tal nome.

Anche la ripresa ricalca il niente della prima frazione ed il buon pubblico sugli spalti (duemila lucchesi in una gara quasi inutile, sono una bella dimostrazione) spende più energie a disperarsi per errori marchiani, che per applaudire eventuali giocate, che non ci sono…

Si arriva al minuto ventisette e l’arbitro, Iacobellis di Pisa, si ricorda del gemellaggio con i tifosi carrarini e concede un rigore che, anche rivisto dalle immagini televisive, non è chiaro. Finotto trasforma per il gol vittoria (73’).

La Lucchese è come un pugile suonato e non ha la minima reazione; soltanto tanta confusione sommata a quella fatta fino a quel momento.

La gara finisce con i tifosi apuani che esultano in curva Est ed i grandi, immensi ultras rossoneri (grande Ovest anche oggi) che abbandonano il Porta Elisa in segno di protesta.

Da oggi è già futuro. Si attende con ansia la nomina del nuovo D.S. che dovrà, giocoforza, essere un top di gamma anche e soprattutto perché dovrà essere un “mago” per trovare una sistemazione ad almeno 8-9 elementi sotto contratto che hanno dimostrato di non avere le caratteristiche richieste in questa categoria (tecniche, agonistiche, fisiche). La costruzione della nuova Lucchese, pronta per un campionato di vertice (parole e musica di Bulgarella-Lo Faso) dovrà avvenire in un secondo momento previo, mi ripeto, lo sfoltimento quasi totale della rosa.

La palla passa alla Società. Debiti da ripianare, conosciuti e non, erano, sono veritieri ed hanno creato un ostacolo alla nuova compagine, ma non potranno essere un alibi per la prossima stagione.

Dobbiamo comunque avere fiducia perché al di là degli errori anche di comunicazione commessi, il Presidente Bulgarella e l’Amministratore Delegato Lo Faso, hanno parlato molto chiaramente e non mi sembrano venditori di fumo come altri squallidi personaggi del più o meno recente passato.

La parola d’ordine è VINCERE e scusate la presunzione, ce lo meritiamo!

Giulio Castagnoli

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