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GIANA ERMINIO - LUCCHESE 4-3

Si conclude, con molta probabilità, l’esperienza della Lucchese in categoria.

Finisce nel peggiore dei modi la gara-spareggio in quel di Gorgonzola, contro la Giana Erminio e, con tutta sincerità, se non si vincono (addirittura si perdono…) gare come quella odierna, è giusto retrocedere.

Imbarazzante l’epilogo. Se non vogliamo pensar male, è stato un fallimento tecnico-tattico a trecentosessanta gradi. A questo punto anche il sottoscritto, sempre in prima linea a cercare di salvare il salvabile, non ha più parole.

Parlare della gara, sarebbe parlare di un film già visto, rivisto, ri..rivisto decine di volte; diciamo semplicemente che la linea difensiva costruita da Lopez, ha ballato (non con i lupi..) tutta la gara, o almeno ogni volta che la Giana si proponeva in avanti. Imbarazzante, stucchevole, sconcertante, disarmante, scabrosa, la fase difensiva nella mezz’ora più importante della stagione, quella che va dal 15’ del secondo tempo (gol del doppio vantaggio di Bianchi) al 93’ (gol del 4-3). Una volta in vantaggio 3-1 i rossoneri hanno smesso di giocare, subendo le continue azioni dei padroni di casa i cui uomini si infilavano tra le belle (brutte) statuine rossonere, con una facilità che raramente si vede in qualsiasi campo di calcio, comprese le partitelle fra amici sotto le Mura.

Questa pseudo-squadra non ha un’anima, non ha la “garra”, non ha un gioco, non ha le palle; ne Monaco, ne Lopez, hanno saputo incidere ed i pessimi risultati sono sotto gli occhi di tutti e, con il senno di poi, ci sarebbe voluto un allenatore con altre caratteristiche.

Inutile continuare a parlare di “finali”, di coltello tra i denti (qualcuno non ha nemmeno i denti per reggere il coltello), di sangue agli occhi; agli occhi ci sono rimaste le lacrime dei tifosi, impossibilitati a farsi sentire e smarriti da cotanta mediocrità, onestamente mai vista in quarantanove anni di Porta Elisa. Resto convinto che questa rosa avrebbe potuto anche salvarsi senza patemi, perché è vero che tecnicamente è poca roba, senza un centrocampista di qualità, ma quello che ha fatto la differenza in negativo è sempre stato l’atteggiamento mostrato in campo; ecco perché ci sarebbe voluto un sergente di ferro, un allenatore che avesse esaltato le caratteristiche degli uomini a disposizione, un allenatore che avesse capito che c’era bisogno di vittorie piuttosto che di non-sconfitte, un allenatore che sapesse offendere visto che non siamo capaci di difendere (nonostante le cinquanta reti subite, si è continuato ad aspettare tutte le avversarie).

Dicevamo dell’atteggiamento in campo. Sempre remissivo, docile, sottomesso, arrendevole; mai una volta che la Lucchese abbia messo sotto il suo avversario, mai!

Molto probabilmente è la fine, inutile illudere e illudersi ancora; è la fine perché questa squadra, con questo allenatore (e ci dispiace..) non ha mai dato prove di forza. Una lenta ed inesorabile caduta, sbagliando tutte le partite chiave, perdendo tutti i treni, nonostante la mediocrità del campionato abbia dato continue possibilità. I numeri, poi, sono incontrovertibili: peggior difesa (50 gol subiti), minor numero di vittorie (4), maggior numero di sconfitte (16), minor numero di vittorie in casa (2), maggior numero di sconfitte in casa (9).

Dispiace enormemente innanzitutto per noi tifosi. Dispiace enormemente anche per i dirigenti che, pur avendo sbagliato quasi tutto, ci hanno sempre messo passione e, soprattutto, la faccia. Sono sicuro che qualcuno piangerà insieme ai tifosi ed anche loro c’hanno rimesso professionalmente e in credibilità.

E’ tempo di pensare al futuro e secondo me ci sono tre strade da percorrere in cascata. La prima, quella più auspicabile, è quella di tentare la carta del ripescaggio in tutti i modi. La seconda, quella più reale, è quella di mettere in piedi uno squadrone, purtroppo tra i dilettanti, in grado di stravincere il campionato a Gennaio e in grado di ben figurare anche in categoria superiore (quasi tutte le squadre neo-promosse dalla serie D hanno fatto bene, tranne la Lucchese…). La terza, la meno auspicabile anche per il progetto-Stadio, è quella che in caso questa società non sia in grado di garantire i punti suddetti, debba giocoforza trovare acquirenti.

Purtroppo la probabile retrocessione equivale, per noi tifosi, ad un fallimento; due anni fa siamo falliti e siamo ripartiti dalla serie D, così come le volte precedenti e nonostante l’onta dei tre fallimenti, la Lucchese non retrocede sul campo dalla stagione 1998-99 (ventidue anni fa dalla Serie B) e non retrocede dalla serie C dalla stagione 1978-79 (quarantadue anni fa).

Ogni altro commento è superfluo.

Giulio Castagnoli

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