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LUCCHESE - FORMIGINE 0-0

 

Tanto carbone nella calza rossonera. Una Lucchese “vecchia maniera” non supera il modesto ostacolo-Formigine e, con molta probabilità, rimanda i sogni di gloria alla prossima stagione. L’avevo scritto in precedenza: i rossoneri si erano giocati tutti i bonus nel girone di andata e per sperare di recuperare, avrebbero dovuto non sbagliare più, specie tra le mura amiche e specie con le squadre di bassa classifica. Così non è stato. Gli uomini di mister Innocenti, hanno palesato le solite, croniche difficoltà, nell’affrontare squadre che si chiudono, ma non può e non deve essere una scusa.

La Lucchese è una squadra monocorde, lenta; nessun cambio di passo, nessuna accelerazione, nessuno capace di ribaltare l’azione, con un gioco stucchevole fatto di una serie interminabile di passaggi tra difensori e lancioni (ora di Angeli, ora di Espeche, ora di Carli) a cercare l’isolatissimo Brega (oggi in giornata decisamente no). Inoltre, l’approccio alla gara è tornato ad essere quello delle partitelle del giovedì e con queste prerogative, la vittoria sarebbe potuta venire soltanto con una regalo della Befana!

La gara odierna si è “scaldata” soltanto negli ultimi 5’, a cavallo del recupero; prima (47’) Canalini si è mangiato un gol, solo davanti al portiere, poi ci ha pensato Brega a farsi cacciare stupidamente, per aver rifilato una gomitata ad un avversario. In precedenza? Il nulla assoluto da parte lucchese, mentre gli ospiti hanno sfiorato il colpaccio in almeno due occasioni!

No, non sono assolutamente d’accordo con mister Innocenti, quando parla di un gran primo tempo; la sua squadra non è stata capace di tirare, nello specchio della porta, nemmeno una volta nella prima frazione, mentre nella ripresa ci sono stati due passaggi al portiere con Brega e Aliboni.

La delusione è tanta e, sinceramente, nessuno si sarebbe aspettato di arrivare a Befana ed essere (miracoli a parte…) praticamente fuori dalla lotta per il primato; dobbiamo essere onesti, nonostante dall’ambiente rossonero giungano propositi di risalita, nel capire le difficoltà di questa squadra. Troppi treni sono passati (Fidenza, Castenaso, Riccione, Bagnolese, Virtus Castelfranco, Formigine) e la squadra non ha avuto la forza, ne tecnica, ne fisica, per salirci sopra. Inutile accampare scuse: le squadre nate per vincere, in un modo o in un altro, vincono. Inutile “attaccarsi” al fatto che il Formigine, così come la Bagnolese o altre, si difendeva in dieci uomini dietro la linea della palla.

Si è ancora più delusi, se guardiamo gli approcci alle gare suddette (anche in altre l’approccio è stato moscio, ma almeno erano arrivati i risultati…..) e la poca cattiveria agonistica; il Formigine, allenata da un poliziotto, si allena di sera…..la Lucchese, allenata da un ex calciatore professionista, si allena tutti i giorni come una squadra professionistica. Il tifoso, giustamente, si incazza!!

La Lucchese è questa, dopo un intero girone lo possiamo dire con estrema certezza; buona con le “grandi”, deprimente con le piccole. Senza un leader in mezzo al campo, incapace di mettere pressione con continuità, incapace di dare continuità ai risultati, senza idee quando deve fare gioco, molliccia caratterialmente. La classifica? Non lascia troppe possibilità……tornati a -8 dal pro Piacenza, a -6 dal Tuttocuoio (con lo scontro diretto vinto…), scavalcati anche dalla Massese, appaiati alla Pistoiese e con Spal- Mezzolara da rigiocare.

Il fuoco di paglia contro la Spal, si spense subito con la sconfitta di Massa ed il pari interno contro il Castenaso, il fuoco di paglia contro il Tuttocuoio, si spense subito con le due sconfitte consecutive (Pistoia e in casa contro la Virtus Castelfranco), mentre il fuoco di paglia contro la capolista Pro Piacenza, si è spento con il pari odierno, molto somigliante ad una sconfitta per i concetti precedentemente espressi.

Un 5 come voto di squadra, con mezzo punto in più per Chianese, Chiarabini e Rossi (l’espulsione è colpa di un errato passaggio di Espeche). Sufficienza soltanto per Casapieri, abile a ribattere un tiro di Greco.

E se Natale significa “giorno della nascita”, poi arriva l’Epifania…..che il campionato si porta via…….salvo miracoli…….

Giulio Castagnoli 

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