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20 Marzo 18.49 - Lucchese-Cavese 1-0

Nel silenzio del Porta Elisa, i pochi tifosi (innocenti…) assistono ad una gara obbrobriosa, al limite della sopportazione e al limite della….dissenteria.

La partita, poco più che un’amichevole estiva, finisce 1-0 per la Lucchese che deve pagare una cena (già…con quali soldi?) alla dea bendata; i rossoneri, infatti, vincono con un solo tiro nello specchio della porta, mentre gli ospiti, ai quali sarebbe andato stretto un pareggio, colpiscono tre legni clamorosi e falliscono il rigore del probabile pareggio all’85’!

Il gol della vittoria lo segna Carloto, il quale poi non trova di meglio che far infuriare i tifosi, mettendosi una mano all’orecchio una volta realizzato il vantaggio…con tanto di coro, “Dove eravate, a Pisa dove eravate…”; così anche il capitano entra nella lunga schiera, di chi si è permesso il lusso di battibeccare con i tifosi (gli innocenti…); un breve sussulto nel tepore generale…

Ci pensa allora il mediocre arbitro a provare a svegliare i molti tifosi che si erano, nel frattempo, assopiti sulle tribune, inventandosi un nuovo regolamento e sorvolando su alcuni falli degli ospiti, ma niente…….

La partita va avanti stancamente, con gli unici sussulti regalati dai tre pali clamorosi colpiti dagli ospiti; la Lucchese, con molta probabilità, raggiunge la salvezza ed ha ragione Indiani quando dichiara che “…la squadra, in questa situazione, sta dando il massimo…” (ad esclusione della “gita” a Pisa, della settimana scorsa…).

Certo, con una società di questo “spessore”, è già un miracolo se si arriva in fondo al campionato; la responsabilità dell’andamento a sinusoide della squadra, è senza dubbio completamente a carico della società. Socio di maggioranza che ha smesso di immettere liquidità nelle casse sociali, socio di minoranza che rimette l’incarico di presidente, entrambi che spariscono e non vengono più allo stadio, senza contare che, con le loro pretese, i loro ricatti e le loro dichiarazioni spesso (sempre?) fuori luogo, hanno stancato tutti.

La storia degli stipendi pagati a singhiozzo, è nota a tutti e non regge più nemmeno la scusante che anche altrove sono nelle stesse condizioni.

Altre parole si aggiungono alla lista delle solite note (master plan, progetto, variante urbanistica, consiglio comunale ecc. ecc…) e sono, impegni nel pagare i debiti, piano di rientro per i fornitori, stipendi, F24…….ma di calcio e di programmazione, non parla nessuno……  

Qualcuno aspetta il canestrino dal cielo, ma è impensabile che si voglia far pagare una Panda quanto una Maserati, adducendo al fatto che sulla Panda hai fatto dieci tagliandi, hai montato i cerchi in lega e hai fatto cento pieni di benzina…….

Purtroppo, mi costa dirlo, questa proprietà si è giocata la reputazione e quello che di buono (tanto) aveva fatto nei due anni precedenti; sono stato uno dei primi a sponsorizzarla, a difenderla, ad appoggiarla, a fare “crociate” a favore del nuovo stadio, ma questi ultimi mesi mi hanno fatto capire che stavo sognando, per l’ennesima volta, ad occhi aperti.

Pochissima la passione per questi colori, tantissimo l’interesse per tutto il resto.

Il tifoso merita più rispetto, perché comunque vada è il primo cliente, anzi, l’unico.

Una società di calcio vende un “prodotto” che si chiama spettacolo, al quale il tifoso partecipa come può, con pochi (o relativamente pochi…) euro, ma con tanta passione; quando questa viene calpestata, il tifoso s’incazza e di brutto!

A Piccinni, a Carloto e a tutti quelli che si sono permessi di battibeccare con i tifosi, dico che siamo noi, i primi, a non meritarci tutto questo…..

Giulio Castagnoli      

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