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JUVENTUS N.G. - LUCCHESE 1-1

Ormai è un’abitudine, o meglio, un difetto cronico di questa Lucchese.

Nella gara al “Moccagatta” di Alessandria, i rossoneri non vanno oltre il pari ricalcando quella che è una stancante costante; squadra che non segna per quanto produce e alla prima occasione degli avversari (spesso l’unica come stasera) subisce gol con una difesa che si fa beffare troppo facilmente.

Rossoneri in vantaggio al 16’ con Cangianiello e un minuto dopo è Rizzo Pinna che esalta le doti di Daffara (un quasi 2005 essendo nato a dicembre 2004…) che sarà il protagonista del match, risultando il migliore in campo. Soltanto al 34’ Palumbo scalda le mani a Chiorra con un tiro dai trenta metri.

Il primo tempo si chiude qui senza tante emozioni.

Pronti via ad inizio ripresa e la Juventus pareggia; Turicchia “svernicia” facilmente sulla sinistra Disanto e Quirini, entra in area, appoggia ad Anghelè che ha tutto il tempo di stoppare la palla e metterla all’incrocio dei pali, con la difesa rossonera lentissima ad andare in chiusura. Altro gol da polli regalato agli avversari alla prima occasione.

Un tiro debole di Rizzo Pinna al 14’, una conclusione fuori di Tumbarello al 15’, un tiro alto di Magnaghi, dopo una buona giocata, al 21’, sono il preludio ad un altro miracolo di Daffara che si oppone, stavolta di piede, ad un tiro a botta sicura di Sabbione. Il portierone si ripete volando a togliere dal “sette” un gran tiro di Rizzo Pinna (31’). Al 34’ è Tiritiello a saltare bene in area ma a non trovare clamorosamente la porta.

La gara termina praticamente qui, l’ennesima che lascia l’amaro in bocca per quello che poteva (doveva) essere, ma non è stato. Altri due punti buttati alle ortiche e anche stavolta con diversi rimpianti, con la Lucchese che si trova in una posizione “ibrida” di classifica.

La squadra, figlia della Lucchese della scorsa stagione, ha limiti evidenti; poca personalità, poca cattiveria soprattutto sotto porta, poca fisicità e mancanza assoluta di altre qualità (cinismo, furbizia, cattiveria agonistica, qualità tecniche) che sono le basi per costruire squadre forti, soprattutto in questa categoria. Ecco perché è ingiusto, secondo il mio modesto parere, cercare in mister Gorgone il capro espiatorio.

Un sei come voto di squadra, con bocciatura per la difesa per l’ennesimo gol regalato nell’unica occasione degli avversari. Buone le prove di Visconti e Cangianiello (finalmente in gol). Peccato per Sabbione, avrebbe giocato una gran partita, ma il gol preso in quel modo è da dividere con i compagni di reparto.

All’orizzonte la gara trabocchetto all’Adriatico di Pescara.

Gli abruzzesi reduci da ben cinque sconfitte nelle ultime otto gare, sembrano essere in netta difficoltà soprattutto dopo i problemi di salute di mister Zeman; il gioco spumeggiante della compagine bianco-celeste sembra essersi spento e nelle ultime tre gare hanno subito ben dieci gol a fronte dell’unico realizzato nella sconfitta interna contro la Spal.

Sapranno i rossoneri approfittare del periodo-no del Pescara?

Vendicare l’umiliante sconfitta dell’andata, per tornare in zone più tranquille di classifica.

Giulio Castagnoli

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