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RIMINI - LUCCHESE 2-0

La Lucchese esce con le ossa rotte dal turno infrasettimanale (2-0 a Rimini) e lo fa nel peggiore dei modi.

Una squadra totalmente involuta rispetto a quella apprezzata da tutti ad inizio stagione e, in questo specifico caso, non valgono assolutamente le attenuanti riguardanti infortuni e squalifiche. Anzi, proprio da chi sta fuori ci si attenderebbe quella voglia di mettersi in mostra ma che, molto probabilmente (sicuramente?), cozza con la qualità che è veramente poca cosa. Come dire, la Lucchese è una buona squadra, con idee, se giocano i titolari, altrimenti si cade nella mediocrità della scorsa stagione.

Stare a puntare il dito su Tizio o Caio è antipatico, ma in un girone molto più forte rispetto all’obbrobrio dello scorso anno, alcuni elementi hanno già dimostrato di non essere all’altezza e toccherà al D.G. Mangiarano ed al D.S. Frara iniziare da subito la ricerca di quei 4-5 elementi da inserire a gennaio e, parallelamente, cercare di piazzarne altrettanti altrove.

La cronaca, per la prima volta in stagione, è veramente scarna da parte lucchese mentre il Rimini, pur dimostrando di non essere casualmente ultima in classifica, ci mette quel qualcosa (poco) in più.

I rossoneri sono ancora negli spogliatoi ed il Rimini passa in vantaggio; Merletti sbaglia clamorosamente in uscita, la palla va a Lamesta che impegna Chiorra e sulla ribattuta tap-in di Lombardi. Facilissimo. La Lucchese è la fotocopia sbiadita di se stessa e non riesce praticamente niente; lascia perplessi anche la svogliatezza con la quale i ragazzi di mister Gorgone affrontano la gara, senza un briciolo di nerbo. Incredibile che sia un ragazzino di venti anni (Cangianiello) uno dei pochi ad affrontare la gara da uomo vero.

Non si crea, non si è pericolosi, non si lotta, non si gioca il bel calcio proposto fino ad oggi, nonostante l’avversario sia davvero poca cosa.

E’ il Rimini che, addirittura, recrimina per una traversa scheggiata ed un palo, prima della fine del primo tempo.

Nella ripresa, anche il più pessimista dei tifosi, si aspetta qualcosa di più; in realtà Benassai e compagni non creeranno un bel niente fino all’80’ (colpo di testa di Cangianiello parato e probabile rigore sullo stesso) quando però la squadra è sotto di due gol ed in inferiorità numerica per l’espulsione, assurda, di Benassai. Altri episodi arbitrali contro, anche se non clamorosamente influenti ai fini del risultato.

Un voto bassissimo per il complesso (4,5) con sufficienze soltanto per Chiorra, Perotta (al debutto), Benassai e Gucher. Il migliore per distacco è sempre il giovane Cangianiello; attacca, difende, recupera, imposta, con grinta e personalità da vendere.

Che dire…..se la Lucchese fosse quella vista a Rimini, ci sarebbe da preoccuparsi e tanto, ma l’indegna prestazione in romagna non può e non deve cancellare le prime sei gare della stagione. Il mister deve trovare la quadra, magari inserendo qualche elemento dalla forza innata (Djibril), i giocatori devono capire (alla svelta) che se si è in serie C, probabilmente, non si è dei fenomeni ed in categoria è meglio usare la sciabola che il fioretto, mentre la società dovrà avere le idee molto chiare e cercare di disfarsi di un fardello di elementi lasciato in eredità.

Si può vincere, si può pareggiare e si può perdere (vedi gli applausi dopo l’1-4 in casa con il Pescara) ma non deve mai mancare la prestazione; se gli avversari sono più bravi o fortunati (o entrambi) meritano gli applausi, ma perdere nettamente, senza lottare, contro chi è altrettanto nettamente inferiore, non è ammissibile.

Tre giorni per ricaricare le pile e, assenti a parte, ritrovare quel gioco e quello spirito di squadra.

Un’altra figuraccia, anche no.

Giulio Castagnoli

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