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TANTO TUONO' CHE PIOVVE.

La Lucchese volta pagina.

Il nuovo corso targato Bulgarella Group, con una conferenza stampa al Real Collegio, ha messo fine ad una serie di voci più o meno messe fuori ad arte, presentando allenatore e direttore sportivo.

Giorgio Gorgone ed Alessandro Frara saranno i responsabili della Lucchese del futuro, con la supervisione tecnica di Giuseppe Mangiarano; due giovani rampanti dei quali, amici di Frosinone, mi parlano un gran bene sia sotto l’aspetto puramente tecnico, sia sotto l’aspetto umano.

Qualcuno si aspettava il “bollito” di turno, qualcuno andava alla ricerca del nome altisonante ed accontentare tutti è praticamente impossibile; a venti chilometri di distanza, in una delle società potenzialmente più ricche dell’intero panorama calcistico italiano, si è fatta la stessa scelta con Aquilani (allenatore) proveniente dalla Primavera della Fiorentina e Kolarov (direttore sportivo) con il “patentino” datato dicembre 2022. Tutti pazzi? Non credo…..

I progetti a medio termine si impostano con giovani vogliosi, animati da grande spirito poi, come sempre, sarà il rettangolo verde (e quest’anno anche il Porta Elisa avrà quella colorazione…) a dare le insindacabili prove se si è fatto bene oppure no. Le sensazioni sono positive e in città si respira un’aria nuova. Molti tifosi che si erano persi “giurano” di tornare sulle scalee del vecchio stadio, addirittura abbonandosi! Staremo a vedere.

Qualcuno non capisce (o non sopporta…) questo nuovo entusiasmo. I nuovi dirigenti parlano poco (fortunatamente) e mi auguro che MAI (e sottolineo MAI) facciano l’errore di scambiare i numeri del proprio cellulare con nessun tifoso. Mio figlio, lungimirante nel pensiero, ha smesso di seguire la Pantera dopo il terzo fallimento perché dice “…quando i dirigenti hanno il numero del telefono dei tifosi e viceversa, è l’inizio della fine…” e a giudicare dai risultati, come dargli torto? Troppe telefonate, esperienza personale, per spostare giudizi su Tizio o su Caio, per esaltare Sempronio, per cercare di far passare certi messaggi, ma sempre con un comun denominatore: l’interesse personale del soggetto di turno. Una cosa, a posteriori, deprimente.

Il passato è passato e non torna, inutile guardarsi indietro…..ma è giusto rimarcare certe cose e, come cita Antonella La Gaipa “..i cavalli buoni si vedono a lunga corsa, così anche i rapporti con le persone, la loro sincerità e la loro lealtà..”

Ma torniamo alla conferenza stampa, dove in alcuni passaggi l’A.D. Ray Lo Faso ha voluto spiegare meglio (per i più duri di comprendonio…) la gravissima situazione nella quale versava la Lucchese alla data del 16 Marzo “… Abbiamo fatto un percorso articolato, per avere una giusta narrazione, forse non l'ho detto bene nelle prime interviste rilasciate e forse è passata sotto traccia, leggendo le esclusioni dalla serie C, dobbiamo dire con chiarezza che la Lucchese il 16 marzo non aveva le risorse per terminare il campionato”. Ecco spiegata la famosa “corsa di Marzo” che non è una manifestazione sportiva non competitiva…..

Tradotto: la Lucchese avrebbe preso punti di penalizzazione (vedi Siena) ed avrebbe iniziato (ma era già iniziata…) la discesa verso il probabile quarto fallimento, come più volte velatamente ribadito e/o evidenziato da alcuni organi di stampa. La massima “…magari retrocederemo, ma non falliremo mai…” è sfuggita di mano e mi auguro che sia ben chiaro a tutti che il calcio senza soldi non esiste, non si può fare. Se qualcuno pensasse il contrario è bene ricordi che la Lucchese, oltre agli oltre due milioni di euro di debiti, non ha un settore giovanile (con la Primavera 3 retrocessa), è retrocessa anche con la Lucchese Women e, come detto, il futuro sarebbe stato il medesimo di gestioni precedenti.

Il nuovo corso rossonero, oltre ai debiti, alla situazione del manto erboso e alla situazione dello stadio, si è trovata gravata anche da una serie di contratti con staff tecnico e giocatori che, nelle ultime settimane, hanno tenuto alta l’attenzione dei tifosi. La domanda è una: tutti sapevano che la vecchia società era di passaggio, non avrebbe avuto lunga vita, che era improcrastinabile la cessione (la scorsa estate c’è stata la quasi cessione al Gruppo Scali) e allora perché gravarla di contratti pluriennali? Non certo per “bloccare” eventuali astri nascenti, dal momento che lo scorso anno sono stati ceduti (si dice senza nessun ritorno economico) elementi che potevano essere monetizzati, come Corsinelli e Papini. E allora perché?

Come ribadito durante la conferenza stampa, non è stato trovato un accordo ne con Maraia ne con Deoma, pertanto i due, almeno sul momento, resteranno a libro paga anche se sul mister ci sarebbero alcuni club interessati.

La squadra, da quanto si può intuire, sarà un mix di giovani ed esperti; non sono mai stato a favore dei giovani che devono giocare per fare minutaggio, a prescindere dalle loro qualità. I giovani devono giocare se sono bravi, punto, se poi fanno anche guadagnare qualcosa alla società, ben venga il giovanotto (il Gabbia o il Flavio Bianchi della situazione).

In attesa delle prime mosse di mercato, stendiamo un velo pietoso su questi ultimi due mesi e ripartiamo con quel moderato ottimismo che deve accompagnare ogni nuova avventura.

Giulio Castagnoli

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